Immagino l’energia psichica dispiegandosi in vortici bidimensionali, spirali ultra dimensionali e flussi dinamici di coscienza che spezzano ogni concetto di dimensionalità.
L’amore per se stessi – il generatore energetico di base
Il punto chiave del processo di autoconoscenza resta l’amore per sé stessi. Un amore molto lontano dall’incantesimo narcisista in cui l’Io rimane incollato alla sua propria immagine, perfetta, immacolata, priva dei difetti che rovinano i rapporti con gli altri.
L’amore per sé stessi è l’amore dell’Io ripiegato su di sé allo stesso modo in cui una foglia si arrotola sul suo asse centrale per conservare il più a lungo possibile la linfa di vita, o come i tessuti muscolari cardiaci ruotano nella spirale generatrice del cuore pulsante. Prendersi cura di sé resta comunque difficile, viviamo in una società di stampo giudaico cristiano in cui la spinta verso gli altri viene premiata, mentre quella verso di sé confusa con l’egoismo di un bambino non cresciuto.
L’altruismo come ideologia trasforma il bene in buonismo e muta ciò che avrebbe dovuto essere una scelta deliberata in uno sforzo moralmente obbligatorio. In questo modo l’individualità si spegne nella tendenza generale al conformismo trasformando i suoi sani bisogni di amore e di riconoscimento in reazioni compulsive nate da una repressione di sé insostenibile.
La riscoperta del Sé – l’equilibrio tra oscillazioni duali
Ed ecco che prende vita il cammino verso la riscoperta di sé, un travaglio complesso e mai finito che partorisce ogni giorno un frammento dimenticato di un’essenza sorprendente. I ribelli sono più veloci nel riesumare pezzi perduti di sé, ma lo fanno distruggendo anche dei pezzi integri in superficie. Perché la reazione rivoluzionaria rappresenta comunque una risposta preimpostata e non un’intenzionalità volontaria neutra, creatrice di novità.
Siamo condannati alla dualità soprattutto dal punto di vista psicologico. La nostra interiorità viene travolta dalle continue oscillazioni di energia psichica che raramente possiamo controllare senza conoscere la loro legge della contrapposizione. L’energia trasporta e trasforma le informazioni coscienti in contenuto latente o incosciente, per poi favorire la via contrario, dall’oscurità alla luce della consapevolezza. E questo in base ad un meccanismo di fondo secondo cui il positivo segue al negativo, la luce al buio e il conscio all’inconscio.
L’energia libera dell’intenzione
Tuttavia, così come chiariva Berne nella sua teoria energetica, il contrasto tra l’energia potenziale, legata, e quella slegata può essere sconvolto o controllato da una qualità diversa di energia: l’energia libera dell’intenzione volontaria. Quindi oltre il motore pulsante di base, colui che imposta il battito vitale generale, la legge naturale universale della dualità, esiste un altro meccanismo ancor più raffinato che permette la sublimazione della carica energetica originaria nell’energia dell’intenzione consapevole o della volontà.
Immaginando la ruota energetica duale posizionata in un piano bidimensionale orizzontale, l’energia intenzionale spunta in alto come una freccia perpendicolare, aprendo non solo alla tridimensionalità, ma oltre. La volontà trascina i piani sottostanti verso alto costruendo nuove strutture di vita sempre più complesse, in cui l’energia si riversa non più in modo riduttivo, circolare, ma in un moto elicoidale spiraliforme.
Lo stato ottimale dell’esperienza interiore – il flusso
Quindi si parte dall’alternanza passiva e automatica tra conscio e inconscio per raggiungere la coscienza intenzionale, attiva, promotrice di nuovi orizzonti del sé. Ma come nasce effettivamente la coscienza intenzionale? La risposta l’ho trovata per caso, quel caso in cui ritrovo sempre l’energia del generatore alternativo universale, dato che ormai da tempo penso volontariamente che il mio cuore batta allo stesso ritmo dell’universo:
“Lo stato ottimale dell’esperienza interiore è quello in cui c’è ordine nella coscienza. Si realizza quando l’energia psichica (o attenzione) viene investita in obiettivi realistici e quando le capacità coincidono con le opportunità di azione. Perseguire uno scopo porta ordine nella consapevolezza perché la persona deve concentrare la sua attenzione sul compito che sta svolgendo e dimenticare momentaneamente tutto il resto. Sono i periodi in cui le persone lottano per superare le difficoltà, quelli che le persone trovano i più soddisfacenti della loro vita. Una persona che ha raggiunto il controllo dell’energia psichica e l’ha investita coscientemente negli scopi che ha scelto non può non evolversi in un essere più complesso. Ampliando le sue capacità, accettando traguardi sempre più difficili, diventa un individuo sempre più straordinario.”
MIHÁLY CSIKSZENTMIHÁLY
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